Il corallo, soprannominato l’oro del mare, è un protagonista indiscusso nella gioielleria contemporanea.
Per secoli la sua natura ha rappresentato un vero e proprio enigma. Fino al 1700 il corallo era considerato erroneamente una pianta dalla struttura misteriosa. Affascinante quanto carico di personalità, il suo utilizzo avveniva già nella preistoria. Pensate che accanto alla città di Losanna, in Svizzera, gli archeologi hanno individuato degli esemplari risalenti all’epoca neolitica.
Troviamo nella storia fonti certe sui rinvenimenti di banchi coralliferi in Persia, Mar Rosso e Asia Minore. Plinio ne indentifica anche nel nostro mare Mediterraneo, nei dintorni di Napoli, Trapani e lungo la Francia Meridionale. Dioscoride ne cita l’esistenza in Sicilia intorno a Siracusa. Ma per giungere a una definizione veritiera sulla natura del corallo bisogna giungere fino al 1723. In quell’anno, dopo svariate ricerche, Peyssonel, medico francese, scopre che il prezioso frutto del mare è in realtà un minuscolo animaletto che produce, sviluppandosi nelle profondità, i caratteristici polipai.
Gli italiani e la vocazione per la pesca del corallo.
Lungo le coste della nostra penisola il corallo era pescato fin dai tempi antichi, le prime fonti risalgono al XIV° secolo e citano la speciale operosità dei pescatori di Torre del Greco attivi lungo i banchi coralliferi nei pressi di Napoli, Trapani, Capri e intorno alle coste della Sardegna. Con il passare del tempo la nostra particolare vocazione iniziò ad essere invidiata all’estero, soprattutto in terra francese. La concorrenza tra Genova e la Francia permase fino al 1740, quando i genovesi ottennero un vero e proprio compenso per rinunciare all’egemonia sul fruttifero litorale del Mar Ligure
Ben diversamente reagirono nel sud Italia dove per tutelare il mestiere fu addirittura istituito il codice corallino, un insieme di leggi speciali emanate dal Re di Napoli Ferdinando IV. Nacque così una vera e propria compagnia di bandiera sotto l’egida simbolica di uno scudo azzurro e una torre tra due rami di corallo sormontati da tre gigli d’oro.
I coralli appartengono alla famiglia delle Gordonacee e si presentano sotto forma di sostanza calcarea prodotta da piccoli animali marini che vivono nei mari temperati sul fondo costiero, a una profondità di 50 fino a 200 metri. Il Mar Mediterraneo, lungo le coste che bagnano l’Italia, regala il corallo più pregiato al mondo: il caratteristico corallium rubrum, di colore rosso intenso. Tra le tonalità più apprezzate in gioielleria troviamo quella delicata e gentile del rosa pelle d’angelo, una varietà di corallium secundum, pescato oggi nei mari del Giappone, ma lavorato finemente qui nel nostro paese, dove l’arte della manifattura del corallo è perpetuata da secoli.